La monetizzazione dei podcast in Italia
In occasione del recente Salone del Libro, Acast, in collaborazione con Chora Media, ha ospitato un panel che ha esplorato le opportunità e le sfide del mondo del podcasting italiano. Andrea De Cesco, responsabile di Chora Academy, ha condotto la discussione con Megan Davies, Managing Director International di Acast, e Johnny Faina, conduttore di C’è vita nel Grande Nulla Agricolo? Ecco quello che è stato discusso in merito alla possibilità di vivere in modo sostenibile grazie al podcasting e alle possibilità creative ed economiche che il settore offre in Italia.
La monetizzazione dei podcast in Italia
Al centro della discussione è stato di capire se il podcasting può fornire un reddito sostenibile in Italia. Megan Davies ha fornito una prospettiva ampia, sottolineando che il mercato pubblicitario dei podcast in Italia è in crescita. In base alla sua esperienza con gli inserzionisti locali e globali e alle evidenze del rapporto Dentsu Ad Spend, che afferma: "Nel 2024, si prevede un'espansione del mercato del 3,1%, poiché si prevede che l'Euro UEFA in Germania e le Olimpiadi e Paraolimpiadi a Parigi, entrambe in un fuso orario favorevole, favoriscano la crescita dei canali pubblicitari", esiste un potenziale significativo e denaro da spendere.
Tuttavia, i podcast non ricevono ancora la loro giusta quota di spesa pubblicitaria, che attualmente è suddivisa tra musica digitale (circa due terzi) e podcast (un terzo) piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui podcast. L'autrice ha sottolineato la necessità di educare i marchi e le agenzie, posizionando i podcast come il formato premium che realmente sono. Facendo un paragone con mercati come la Francia, che qualche anno fa si trovava in una posizione simile, ha sottolineato che i CPM (Costo Per Mille Impressioni) italiani sono attualmente bassi, con una media di circa 4-5 euro, rispetto agli oltre 15 euro dei mercati più maturi.
Dal punto di vista dei podcaster, Johnny Faina ha condiviso il suo percorso nel podcasting, rivelando di aver raggiunto il punto di pareggio con il suo show, mentre il mercato matura e diventa sempre più avanzato.
I relatori hanno discusso vari modelli di guadagno, tra cui le sponsorizzazioni, la pubblicità e le donazioni degli ascoltatori attraverso piattaforme come Patreon. Sebbene lo sviluppo di flussi di reddito aggiuntivi attraverso questi mezzi e altri, come eventi dal vivo e merchandising, sia vantaggioso - e Jonny lo ha adottato nel corso della sua carriera di podcasting - hanno concordato sul fatto che nessuno è possibile senza un pubblico fedele. Fornendo un resoconto di prima mano di come i podcaster dovrebbero considerare un approccio variegato, Johnny ha condiviso la sua esperienza nell'ospitare il suo primo evento dal vivo e nell'assicurarsi la sponsorizzazione da parte di un marchio di sidro, illustrando il potenziale di diversi flussi di entrate.
In ultima analisi, tuttavia, i relatori hanno concluso che gli annunci pubblicitari sono attualmente il modo più semplice per generare entrate e i creatori italiani non dovrebbero averne paura, in quanto gli approfondimenti e le prove provenienti dai mercati dei podcast di tutto il mondo dimostrano che non allontanano gli ascoltatori.
Un panel sintetico per trattare un argomento di ampio respiro, ma che lascia intravedere un certo ottimismo sulle potenzialità del mercato. Sebbene il mercato italiano dei podcast sia ancora in fase di sviluppo, con un'adeguata formazione e un maggiore interesse da parte degli inserzionisti, la sostenibilità finanziaria è raggiungibile. Promuovendo la fiducia reciproca tra creatori e inserzionisti ed educando il mercato al valore dei podcast, il settore farà passi avanti, assicurando che sia i creatori che gli inserzionisti prosperino.
In occasione del recente Salone del Libro, Acast, in collaborazione con Chora Media, ha ospitato un panel che ha esplorato le opportunità e le sfide del mondo del podcasting italiano. Andrea De Cesco, responsabile di Chora Academy, ha condotto la discussione con Megan Davies, Managing Director International di Acast, e Johnny Faina, conduttore di C’è vita nel Grande Nulla Agricolo? Ecco quello che è stato discusso in merito alla possibilità di vivere in modo sostenibile grazie al podcasting e alle possibilità creative ed economiche che il settore offre in Italia.
La monetizzazione dei podcast in Italia
Al centro della discussione è stato di capire se il podcasting può fornire un reddito sostenibile in Italia. Megan Davies ha fornito una prospettiva ampia, sottolineando che il mercato pubblicitario dei podcast in Italia è in crescita. In base alla sua esperienza con gli inserzionisti locali e globali e alle evidenze del rapporto Dentsu Ad Spend, che afferma: "Nel 2024, si prevede un'espansione del mercato del 3,1%, poiché si prevede che l'Euro UEFA in Germania e le Olimpiadi e Paraolimpiadi a Parigi, entrambe in un fuso orario favorevole, favoriscano la crescita dei canali pubblicitari", esiste un potenziale significativo e denaro da spendere.
Tuttavia, i podcast non ricevono ancora la loro giusta quota di spesa pubblicitaria, che attualmente è suddivisa tra musica digitale (circa due terzi) e podcast (un terzo) piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui podcast. L'autrice ha sottolineato la necessità di educare i marchi e le agenzie, posizionando i podcast come il formato premium che realmente sono. Facendo un paragone con mercati come la Francia, che qualche anno fa si trovava in una posizione simile, ha sottolineato che i CPM (Costo Per Mille Impressioni) italiani sono attualmente bassi, con una media di circa 4-5 euro, rispetto agli oltre 15 euro dei mercati più maturi.
Dal punto di vista dei podcaster, Johnny Faina ha condiviso il suo percorso nel podcasting, rivelando di aver raggiunto il punto di pareggio con il suo show, mentre il mercato matura e diventa sempre più avanzato.
I relatori hanno discusso vari modelli di guadagno, tra cui le sponsorizzazioni, la pubblicità e le donazioni degli ascoltatori attraverso piattaforme come Patreon. Sebbene lo sviluppo di flussi di reddito aggiuntivi attraverso questi mezzi e altri, come eventi dal vivo e merchandising, sia vantaggioso - e Jonny lo ha adottato nel corso della sua carriera di podcasting - hanno concordato sul fatto che nessuno è possibile senza un pubblico fedele. Fornendo un resoconto di prima mano di come i podcaster dovrebbero considerare un approccio variegato, Johnny ha condiviso la sua esperienza nell'ospitare il suo primo evento dal vivo e nell'assicurarsi la sponsorizzazione da parte di un marchio di sidro, illustrando il potenziale di diversi flussi di entrate.
In ultima analisi, tuttavia, i relatori hanno concluso che gli annunci pubblicitari sono attualmente il modo più semplice per generare entrate e i creatori italiani non dovrebbero averne paura, in quanto gli approfondimenti e le prove provenienti dai mercati dei podcast di tutto il mondo dimostrano che non allontanano gli ascoltatori.
Un panel sintetico per trattare un argomento di ampio respiro, ma che lascia intravedere un certo ottimismo sulle potenzialità del mercato. Sebbene il mercato italiano dei podcast sia ancora in fase di sviluppo, con un'adeguata formazione e un maggiore interesse da parte degli inserzionisti, la sostenibilità finanziaria è raggiungibile. Promuovendo la fiducia reciproca tra creatori e inserzionisti ed educando il mercato al valore dei podcast, il settore farà passi avanti, assicurando che sia i creatori che gli inserzionisti prosperino.